Luca, atleta con sindrome di Down della FISDIR, protagonista anche fuori dalla pista
Quattro record italiani outdoor, tre indoor e il miglior tempo europeo 2013 sui 100 metri. La fotografia di Luca Mancioli, ventisettenne atleta con sindrome di Down della Pol. Fabriano Mirasole e della Nazionale italiana di atletica leggera, già così sarebbe eccezionale.
Ma non basta, perché il velocista marchigiano in questo periodo di difficoltà globale, ha voluto lasciare un segno differente da quello delle scarpette chiodate sulle piste di tartan.
Luca, grazie a una borsa lavoro in scadenza a luglio 2020, svolge l’attività di collaboratore scolastico nella scuola primaria di Sassoferrato, un comune di 7000 abitanti nella provincia di Ancona.
Appreso dell’emergenza COVID-19, ha deciso di devolvere l’ultima mensilità alla Protezione Civile del paese in cui vive.
L’idea del Mancio, subito condivisa da mamma Dea e papà Renato, non è solo un atto di solidarietà verso la sua comunità, ma un esempio per tutti a donare e ad aiutare le realtà che si trovano in prima linea contro il coronavirus.
«Come ormai sanno tutti i sassoferratesi – dicono dalla Protezione Civile sentinate – il nostro campione Luca Mancioli è un esempio per cuore, passione, forza e coraggio. Ci ha contattato per donare alla Protezione Civile comunale la sua paga mensile frutto di una borsa lavoro, un gesto che ci ha ancora una volta riempito di orgoglio, ci ha strappato qualche lacrima e ci ha dato il coraggio di lottare in questo giorno triste per la perdita di un concittadino. Grazie Luca, sei un raggio di sole nel buio della tempesta. Grazie ancora per essere d’esempio a tutti noi.».