Prosegue la marcia di avvicinamento dello sci nordico verso il Campionato italiano di Roccaraso (26-27 marzo). Sono stati otto gli atleti convocati per il raduno di Brunico, in rappresentanza di cinque società sportive (leggi qui i nomi).
«Da quel dicembre 2019 sono passati ormai più di due anni – ricorda Alberto Stella, Referente Tecnico Nazionale dello Sci Nordico – e l’occasione offerta dalla Federazione di rivedere gli atleti di interesse nazionale, ci ha permesso di ripartire con le attività ufficiali. Diversi campionati italiani sono stati rinviati e poi annullati ed è stato quindi importante poter valutare sul campo ciò che telefonicamente i tecnici societari ci avevano riportato rispetto all’allenamento dei ragazzi. Grazie alla convenzione siglata dal Presidente Borzacchini con il Referente del Ministero della Difesa, abbiamo sfruttato nelle giornate del 25/26/27/28 febbraio 2022 la sede del Centro Sportivo Esercito a Brunico in Alto-Adige. È stata la prima occasione per il personale della base sportiva di accogliere atleti paralimpici e devo dire l’attenzione nei confronti dei ragazzi è stata positiva».
Tutte le attività hanno previsto l’analisi tecnica del livello mantenuto sugli sci dagli atleti e si è lavorato in tre sottogruppi dopo aver constatato oggettivamente la situazione.
Il gruppo A era seguito dall’allenatore Nicolò Maule che ha lavorato sulle due tecniche (classica e libera), facendo un lavoro di richiamo sulle gestualità nella prima giornata per poi passare a delle lunghe sciate. Il gruppo ha lavorato nelle giornate coprendo mediamente 20 km, oltre al lavoro tecnico svolto negli stadi.
Il gruppo B era seguito dal tecnico Jean Paul Chadel che ha lavorato in tecnica classica focalizzandosi principalmente su distanze giornaliere tra i 10 e 15 km oltre al lavoro presso il campo scuola.
Il gruppo C era seguito direttamente da Alberto Stella, la tecnica utilizzata è stata sempre quella classica e si è lavorato soprattutto al campo scuola con alcune fasi temporali finalizzate alla constatazione del livello di resistenza su distanze tra i 7,5 km ed i 10 km.
«Se il gruppo A ha dimostrato di aver mantenuto una buona base tecnica e di resistenza, – analizza in conclusione Stella – per gli altri due gruppi la pandemia ha ostacolato il mantenimento della forma fisica e del livello tecnico. Spero che, da qui al Campionato italiano, le società facciano lavorare i ragazzi e che in futuro si possano riprendere con regolarità le attività nei propri territori tramite i club e, se possibile, con i tecnici Federali».
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