DSISO, la lettera del Presidente Heide - Fisdir Fisdir

DSISO, la lettera del Presidente Heide

Il numero uno della DSISO (Down Syndrome International Swimming Organisation) analizza il momento che sta vivendo il nuoto per atleti con sindrome di Down

Gli ultimi mesi sono stati turbolenti per molti di noi. Prima, la gioiosa attesa, l’allenamento, la pianificazione del viaggio, l’acquisto dei biglietti e molte altre operazioni logistiche per i Trisome Games in Turchia. Poi, “dal nulla”, questo coronavirus è entrato nelle nostre vite, causando ansia e paura. Paura per noi stessi e per i nostri familiari, ma anche per la manifestazione; sarà cancellata, rinviata?
E tutto il duro lavoro degli allenamenti per i campionati, sarà vanificato? Il COL in Turchia ha attraversato un periodo terribile, cercando di tenere viva la speranza, che la situazione sarebbe migliorata. Ma alla fine, e dopo la richiesta del board della DSISO, hanno dovuto prendere la difficile decisione, a metà marzo, di rinviare i Giochi. La decisione è stata certamente non semplice, ma si è dimostrata quella giusta. Pochi giorni dopo si è scoperto che il virus si era diffuso in tutto il Mondo, provocando morte e devastazione e quasi tutti i Paesi hanno adottato una chiusura, cercando di evitare una maggiore diffusione del virus. Metodi e politiche differenti sono stati usati nei vari Paesi, ma il messaggio di fondo è lo stesso: una buona igiene e distanziamento sociale.

So bene quante famiglie sono state contagiate dal COVID-19, e i miei pensieri vanno alle vittime e ai loro parenti. La nostra stessa organizzazione ha subito una grave perdita – il fondatore, la guida dietro tutte le nostre attività, nella DSISO e nella SUDS – Geoff Smedley, è stata una delle vittime. La sua passione ed entusiasmo, per il benessere dei nuotatori, ci mancheranno per sempre. Come avrete notato, molti dei suoi traguardi sono stati lodati e applauditi sui vari social media e sulla nostra homepage. Ha lavorato molto duramente cercando di raggiungere l’obiettivo di far diventare la sindrome di Down una classe sportiva accettata a livello internazionale, e tutti noi abbiamo il dovere verso di lui di continuare in questo.
Spero che, con il vostro supporto, continueremo a lavorare per soddisfare l’instancabile lotta di Geoff contro la discriminazione e a favore dell’uguaglianza nello sport. Geoff ci mancherà molto, possa riposare in pace.

Molte delle nostre energie sono ora riversate sulla lotta al virus. Il futuro è incerto, ma all’orizzonte qualche speranza sembra sorgere. Farmaci contro COVID-19? Vaccini? Nel frattempo dobbiamo provare a contenere la sua diffusione e mantenere i numeri dei contagiati entro le capacità di gestione dei sistemi sanitari. Nessuno può dire se un rinvio di sei mesi dei Trisome Games sarà abbastanza. Speriamo che tutto possa essere sicuro a Ottobre, dobbiamo continuare ad allenarci per essere pronti se potremo incontraci in Turchia ed esprimerci al massimo in gara.
Mi è stato riferito che alcune nazionali già sanno che non saranno in grado di partecipare in quel dato momento. Spero possano riconsiderare la loro posizione e dare un’altra chance, a beneficio di tutti i nostri nuotatori. Forse anche alcuni Paesi, che non si erano iscritti per l’evento di Aprile, potrebbero essere in grado di prendere parte alle gare di Ottobre.

Molti di noi sono impegnati nel chiedere i rimborsi per le alcune spese dovute al rinvio dei giochi, principalmente biglietti aerei, e per chi non potrà esserci a Ottobre, anche per gli acconti versati al COL turco per gli alloggi. Devo ricordare a tutti, che solo una piccola percentuale di queste cifre è direttamente legata alla DSISO, cioè la tassa di 25 € a persona, che dovrebbe essere versata durante l’evento. Il resto è da chiarire tra i Paesi partecipanti e il COL (e forse SUDS?). Sono abbastanza fiducioso che il COL farà tutto il possibile per soddisfare le Nazioni, ma per favore concedete loro del tempo per “ritrovarsi” dopo questa crisi devastante.

Vi auguro buona salute – fate attenzione!
Saluti dalla DSISO

Il Presidente
Arly Heide

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