Intervista a Marco Peciarolo tra assoluti, europei, Global Games e accordo con la FIN - Fisdir Fisdir

Intervista a Marco Peciarolo tra assoluti, europei, Global Games e accordo con la FIN

Ad un passo dalle ferie estive, spartiacque fondamentale tra la prima parte di stagione – conclusa con i campionati nazionali di Chianciano Terme – e la seconda con due grandi appuntamenti internazionali quali gli Europei DSISO che giocheremo in casa, ad Olbia, e i Global Games australiani, abbiamo voluto ascoltare le parole del referente tecnico del nuoto Marco Peciarolo, che tra una lezione in piscina e lavoro ordinario ci ha raccontato la sua opinione tra certezze, speranze e la consapevolezza che ogni giorno sia buono per permettere al nuoto Fisdir di fare un salto in avanti.

Ciao Marco, sono appena terminati i campionati italiani di nuoto e nuoto sincronizzato Fisdir: come giudichi l’organizzazione dell’evento e a che punto possiamo dire essere arrivato il movimento del nuoto italiano?
Dal punto di visto organizzativo vorrei sottolineare la superlativa macchina messa a punto per i campionati dalla Virtus Buonconvento, guidata questa in modo sapiente da Gianluca Valeri e dai suoi collaboratori che, per la terza volta, sono riusciti nell’organizzazione di un evento di assoluta qualità.
I numeri testimoniano l’ottimo lavoro sin qui svolto nel quadriennio: oltre 300 atleti e 80 società partecipanti ma, oltre all’aspetto numerico, mi piace sottolineare l’elevatissimo livello tecnico raggiunto dagli atleti, attraverso il prezioso, qualificato e quotidiano lavoro delle società sportive, sempre più attente alla cura dei particolari ed alla ricerca di atleti in erba che ogni vengono proposti in eventi nazionali”.

Siamo all’alba delle vacanze estive ma, appena termineranno, nemmeno il tempo di riconnetterci con la realtà e si andrà ad Olbia per gli Europei DSISO: all’ultima edizione dell’evento continentale non partecipammo ma ai mondiali canadesi abbiamo messo in fila tutte le nazionali più forti, chiudendo in testa il medagliere complessivo. Cosa ti aspetti dall’evento in Sardegna?
L’evento in Sardegna rappresenta un test importante, soprattutto perché segna un passaggio fondamentale in vista dei Trisome Games del prossimo anno. Uno sguardo attento sarà dato alle nazionali europee che ritroveremo in Turchia nel 2020; ovviamente ci soffermeremo anche sugli aspetti di squadra, considerando comunque possibili innesti di atleti giovani che stanno ben figurando in ambito nazionale. Partiamo con i favori del pronostico, è inutile nasconderci, ma dovremo combattere e sudare per confermare i nostri standard”.

Tra i convocati molte conferme, una new entry (Andrea Scotti) e due felici ritorni (Chiara Franza e Giamaria Roncato): dicci qualcosa su questa nazionale. Quali prospettive abbiamo?
La convocazione di Andrea Scotti rappresenta proprio l’ottimo lavoro societario di cui parlavamo precedentemente ma, anche e ci tengo a sottolinearlo, del capillare lavoro di osservazione dello staff tecnico nazionale.
Per Chiara e Gianmaria il ritorno in nazionale è emblematico del fatto che le porte non vengono mai chiuse e che le scelte che siamo chiamati a fare analizzano lo stato di forma di ognuno in corrispondenza dei grandi eventi ai quali siamo chiamati a prendere parte.
Mi auspico di avere conferme da parte degli altri atleti che compongono la nazionale, sfruttando tutte quelle azioni correttive apportate nell’arco della stagione.

Da Olbia poi andremo direttamente in Australia per i Global Games 2019: in Ecuador nel 2015 fortunatamente non andammo, la nostra ultima apparizione nella più grande kermesse dedicata ad atleti disabili intellettivo relazionali risale al 2011, proprio in Italia. Ti aspetti un movimento Inas in crescita? Come giudichi questa nuova ripartizione delle classi con l’inserimento delle classi II2 e II3?
L’evoluzione del movimento Inas ha imposto un importante cambiamento che apre agli atleti C21 (seppur a carattere dimostrativo) e agli atleti II3, che certamente hanno problematiche diverse rispetto alla classe II1; ciò a mio avviso garantirà l’allargamento del ventaglio di opportunità per i nostri atleti e un allargamento della base partecipativa e competitiva nei singoli eventi. Ai Global Games australiani mi aspetto un’Inas in crescita dal punto di vista qualitativo, anche se bisognerà vedere quanto l’imminente Paralimpiade di Tokyo inciderà sulla partecipazione degli atleti top”.

Nazionale collaudata quella di Brisbane con Casali, Franchetto, Zichella, Marchi e Pettinella. Nuovo innesto quello di Francesco Maestoso. Su chi punti di questi ragazzi?
“Mi aspetto molto da Kevin Casali, che per il nostro movimento rappresenta una garanzia e che mi auguro possa confermarsi nelle sue gare (200, 400, 800 e 1500). Giorgia Marchi è, anche in virtù della giovanissima età, una possibile sorpresa ma nel frattempo speriamo che la staffetta maschile e la mista mista ci diano soddisfazioni”.

È stato siglato pochi giorni fa un protocollo d’intesa con la FIN, quali pensi possano essere a breve i benefici di un accordo così importante siglato con una delle Federazioni più vincenti del panorama sportivo italiano?
L’accordo con la FIN, in cantiere da diverso tempo, rappresenta il passaggio definitivo, l’ultimo e decisivo anello che nei prossimi anni legherà sempre più il nuoto olimpico al nostro movimento, determinando un aumento numerico ed un sicuro passo in avanti dal punto di vista tecnico.
Per noi rappresenta un passaggio storico, con gli atleti Fisdir che saranno legittimati in tutto e per tutto a prendere parte ad eventi FIN, cosa che certamente schiude a nuove opportunità di confronto. L’accordo rappresenta anche un tassello fondamentale in ottica FORMATIVA, con i tecnici FIN che accederanno in via preferenziale alla nostra proposta di formazione federale, soprattutto in virtù del fatto che sempre più diffusa nelle scuole nuoto federali è la presenza di atleti dir, i quali vengono sempre più visti come un capitale, una risorsa in grado di completare la preparazione di un tecnico”.

 

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